La produzione ibrida combina stampa 3D e lavorazione CNC

Da Angelo Gentile

È ormai da qualche tempo che il concetto di produzione ibrida sta facendo parlare di sé. Ma di cosa si tratta, esattamente?

Come riportato sul sito Engineering.com in un articolo sull'argomento, la produzione ibrida è essenzialmente la combinazione di riporto laser (produzione additiva/stampa 3D) e lavorazione CNC/fresatura (sottrattiva) in un unico ambiente operativo automatizzato.

“A prima vista, le duplici tecniche di produzione additive e sottrattive, sembrano difficili da combinare e, per certi punti di vista, lo sono,” ha spiegato l'articolo su Engineering.com. “Ma se le operazioni additive e sottrattive vengono correttamente “coreografate”, offrono alle aziende capacità nuove e potenti di comprendere questi nuovi metodi di produzione.”

Vi presentiamo il “coreografo” o, almeno, una delle prime aziende che hanno portato sul mercato la produzione ibrida: la britannica Hybrid Manufacturing Technologies, pioniere di questa tecnologia con il suo sistema di strumenti multitasking Ambit. Ambit è una serie brevettata di testine da deposizione e sistemi di docking che consentono virtualmente a ogni macchina CNC nuova o attualmente in funzione (o a una piattaforma robotica) di utilizzare nel mandrino testine di trattamento non tradizionali e di poterle cambiare in modo pratico e agevole. La sostituzione delle testine e, di conseguenza, delle relative operazioni (dall'aggiunta di metallo al taglio e all'ispezione), è automatizzata e richiede solo pochi secondi. Vero e proprio multitasking

L'azienda, che ha presentato il suo nuovissimo sistema a sette testine alla fiera RAPID, afferma che la tecnologia è adatta alla produzione di nuovi pezzi e componenti, e alle applicazioni di riparazione o rilavorazione, e può essere utilizzata da tutti quei settori industriali che fanno attualmente uso di metodi di produzione additiva/stampa 3D quali quello aerospaziale, automotive, medicale e della difesa.