Le ultime tendenze che stanno plasmando l'industria manifatturiera nel 2025
In un contesto in costante e rapida trasformazione, il settore manifatturiero è sempre più alla ricerca di nuove soluzioni per restare competitivo. Nel 2025, le pressioni sulle catene di approvvigionamento aumentano, mentre l’incertezza economica mantiene gli investimenti inferiori rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, è proprio nelle condizioni difficili che l’innovazione trova terreno fertile. Scopri quali sono oggi le priorità dei leader del settore manifatturiero e come stanno affrontando queste sfide.
Digitalizzazione in crescita su tutti i fronti
Diversi approcci all’ottimizzazione digitale stanno prendendo piede mentre il settore manifatturiero vive profonde trasformazioni. Sempre più aziende integrano nuove tecnologie e applicano analisi basate sui dati ai loro processi produttivi.
Di fatto, il settore manifatturiero utilizza i dati come mai prima d’ora. Il rapporto “Manufacturing Trends & Technology” di Aptean evidenzia che “il 52% dei produttori prevede di implementare tecnologie emergenti e soluzioni basate sui dati nel 2025, mentre il 48% intende aggiornare o integrare i propri sistemi legacy.”
I recenti progressi nell’analisi dei dati offrono agli utenti più informazioni e dati di maggior valore, aiutandoli a diventare più agili, individuare opportunità di riduzione dei costi e innovare costantemente anche in tempi turbolenti. Sulla scia del successo dell’industria automobilistica con soluzioni high-tech in grado di monitorare le prestazioni di intere flotte di veicoli, il settore manifatturiero ha riconosciuto i vantaggi della manutenzione predittiva e dei processi ottimizzati. Inoltre, la crescente disponibilità di software per fabbriche digitali e di sensori aftermarket, sempre più accessibili, consente di disporre di dati più affidabili e di ridurre i costi operativi.
La grande sfida: a che punto siamo con l'intelligenza artificiale?
L’industria manifatturiera è oggi uno dei settori più significativamente influenzati dall’intelligenza artificiale (IA). Numerosi settori hanno rapidamente adottato l'intelligenza artificiale, spinti dal potenziale della nuova tecnologia di ridurre costi e fabbisogno di manodopera. E il settore manifatturiero non fa eccezione. Secondo il “World Economic Forum”, il 68% dei produttori di tutti i settori ha implementato una qualche forma di intelligenza artificiale nelle proprie attività.
Ma ora che l’entusiasmo iniziale si è in qualche modo attenuato, una ricerca condotta da Deloitte mostra che le aziende hanno spostato l’attenzione verso un’analisi più critica su come l’IA possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi di fatturato, migliorare la produttività e sostituire i processi manuali ripetitivi.
Le organizzazioni punteranno sull’intelligenza artificiale generativa per accelerare i propri processi produttivi. Secondo un recente articolo pubblicato da Forbes, “sfruttando le potenzialità del design generativo, sarà possibile creare componenti più resistenti e leggeri che consentono un uso più efficiente dei materiali disponibili.”
Nel mondo della produzione additiva, “la stampa 3D sta sfruttando l’entusiasmo che circonda la nuova generazione di strumenti di IA e automazione,” afferma François Minec, responsabile globale dei polimeri 3D, personalizzazione HP e stampa 3D presso HP, nel “Rapporto sulle tendenze della stampa 3D” di Protolabs per il 2024. “I progressi nell’hardware, firmware e software per la stampa 3D stanno portando l’analisi dei dati e il monitoraggio dei KPI in primo piano, consentendo la scalabilità a un numero sempre maggiore di produttori.”
Intanto, alla NASA, il design generativo basato sul crowdsourcing ha permesso agli ingegneri di accelerare in modo significativo il processo di sviluppo dei prodotti.
Guardando al futuro, le aziende valuteranno quali pratiche di intelligenza artificiale offrono il maggiore ritorno sull'investimento. “Il futuro della produzione non riguarda solo l’automazione e l’intelligenza artificiale, ma anche la creazione di sistemi produttivi più intelligenti, sostenibili e adattabili”, sottolinea Forbes.
La sfida complessa: rafforzare le catene di approvvigionamento
Affrontare le complessità delle catene di approvvigionamento è attualmente una delle priorità per le aziende più innovative. Sempre più produttori adottano misure per mitigare i rischi e proteggere le proprie catene di approvvigionamento da vulnerabilità e costi legati, ad esempio, ai dazi doganali.
Le organizzazioni stanno inoltre sfruttando i dati in modi nuovi per supportare il processo decisionale nelle catene di approvvigionamento. Tra gli sviluppi tecnologici più recenti troviamo la gestione delle scorte basata sui dati, previsioni più accurate grazie ai dati in tempo reale e opportunità di automazione, che aiutano le aziende ad adattare le proprie catene di approvvigionamento alle condizioni di mercato.
“Utilizzando i dati, i produttori possono adattarsi più rapidamente alle incertezze che caratterizzano il panorama delle catene di approvvigionamento e lavorare per ridurre al minimo le interruzioni, che restano imprevedibili. L’utilizzo della blockchain per gestire tali dati garantisce tracciabilità, mentre i nuovi strumenti di gestione della catena di approvvigionamento in tempo reale aiutano i produttori a mantenere il pieno controllo”, riporta ATS.
La rapidità e la flessibilità insite nel modello di produzione distribuita di Protolabs rappresentano una soluzione ideale per attenuare l’impatto dei cambiamenti economici e globali. Scoprite come l’onshoring e la produzione digitale possono aiutarvi ad affrontare le interruzioni della catena di approvvigionamento.
La sfida ecologica: sostenibilità
Con l’urgenza sempre maggiore dei cambiamenti climatici, cresce anche la pressione per una produzione più sostenibile. A chi teme che una riduzione degli investimenti nella produzione possa spingere le aziende a mettere in pausa le iniziative di sostenibilità, va detto che, in generale, questo al momento non accade. Secondo il rapporto “2025 Manufacturing Industry Outlook” di Deloitte, nel 2024 si è registrato un forte investimento nella produzione di tecnologie pulite, anche se con un rallentamento rispetto al 2023.
Allo stesso tempo, la domanda dei clienti per prodotti a basse emissioni rimane costante, e la produzione ecologica continuerà a soddisfare tale esigenza. Ad esempio, si prevede che il solo mercato dei veicoli elettrici raggiungerà i 5.000 miliardi di dollari entro il 2030. “I clienti sembrano determinati a ridurre le proprie emissioni operative, il che dovrebbe continuare a sostenere la domanda di prodotti a basse emissioni”, riporta Deloitte.
Le aziende stanno adottando un approccio strategico alla produzione sostenibile, valutando opzioni come l’uso di materiali riciclati, che offrono proprietà meccaniche simili ai materiali tradizionali, e l’implementazione di pratiche di lean manufacturing (produzione snella).
La sfida con gli umanoidi: lavorare con robot e cobot
Il settore manifatturiero è stato uno dei primi a integrare i robot nelle operazioni quotidiane. Oggi, grazie ai recenti progressi della robotica industriale, i robot sono sempre più in grado di lavorare fianco a fianco con gli operatori umani. I robot possono operare 24 ore su 24, essere configurati per garantire alti livelli di uniformità e ridurre al minimo gli errori umani.
Se inizialmente la loro introduzione aveva sollevato timori legati alla sostituzione della manodopera, in realtà i robot si dimostrano più spesso un supporto al lavoro umano. Grazie a sensori di ultima generazione e a sistemi di controllo del movimento basati sull'intelligenza artificiale, i robot collaborativi (o “cobot”) vengono impiegati per svolgere compiti ripetitivi o pericolosi, colmando così le lacune nella forza lavoro e aumentando la produttività.
La sfida della sicurezza: cybersecurity e protezione dei dati
Con l’avanzare della digitalizzazione, mantenere e proteggere i sistemi informatici è più importante che mai. Il settore manifatturiero punterà con ogni probabilità a rafforzare la gestione dei dati e la cybersecurity, soprattutto via via che cresce la dipendenza dall’intelligenza artificiale.
Il “World Economic Forum” riporta che, negli ultimi anni, il settore manifatturiero è stato uno dei principali bersagli della criminalità informatica, e le minacce restano attuali.
“La transizione da sistemi isolati a sistemi interconnessi, insieme all’ascesa di internet e poi del cloud computing, ha accentuato le sfide legate alla cybersecurity per le organizzazioni industriali. Il risultato è che il rischio informatico è sistemico, contagioso e spesso al di fuori della comprensione o del controllo di un singolo attore.”
In risposta a ciò, le aziende stanno dando priorità all’implementazione di pratiche solide di resilienza informatica.
Come procedere?
Una conclusione tratta dall’incontro annuale del “World Economic Forum” del 2025 paragona il “momento cruciale” che il settore manifatturiero sta vivendo oggi all’avvento di internet di una generazione fa. “Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo paradigma industriale in cui sostenibilità, intelligenza e resilienza non sono priorità in competizione tra loro, ma punti di forza che si rafforzano a vicenda.”
Oltre alle pressioni legate alla trasformazione e alla crescente attenzione alla resilienza, l’adozione di pratiche di produzione digitale e innovative contribuirà a migliorare l’efficienza operativa, a promuovere comportamenti più responsabili verso l’ambiente e consentirà al settore di crescere sempre di più.